Scuola Orafa Ambrosiana

Il Grand Tour oggi mi ha portata all’interno di una scuola di eccellenza: la Scuola Orafa Ambrosiana. La scuola nasce nel 1995 dall’idea del suo fondatore, Luca Solari, di creare un luogo di alta formazione legato al mondo dell’oreficeria e della gioielleria. Nasce così la prima Scuola di oreficeria a Milano, dall’interesse e la lungimiranza di Luca Solari di imparare e poi diffondere le tecniche più importanti legate al mondo del gioiello. Una storia di eccellenza, un caso imprenditoriale di successo, oggi ancora a Milano nella stessa sede dove è nata in Via Tadino al numero 30. Insieme ad un’altra sede di pari importanza gestita da Guido Solari in Via Tortona 26 ed una sede distaccata la SOA LAB & FACTORY in Via Savona al numero 20, che mette a disposizione ad allievi ed ex allievi uno spazio di co-working con attrezzature e strumenti a prezzi vantaggiosi. La Scuola Orafa, dal 1995 ad oggi, non si è ingrandita soltanto a Milano. Il sapere che trasmette ai suoi studenti, potremmo dire, l’ha fatta arrivare in tutto il mondo, attraendo allievi provenienti da tutti i continenti del globo.

Ho il piacere di incontrare Luca Solari, è una grande opportunità di apprendimento poterlo intervistare e poter conoscere la sua visione più da vicino.

Quale è stata la spinta che ha portato alla fondazione della Scuola Orafa Ambrosiana?

La Scuola nasce nel 1995 in questi locali ed oggi ha una superficie quasi doppia. A Milano non esisteva una scuola di oreficeria, per me la cosa era sbalorditiva, considerando che Milano è una città che è stata culla di grandissimi gioiellieri. È inoltre la città patria della moda, sempre più interconnessa con l’accessorio ed il gioiello. Quando la mia curiosità di imparare le tecniche più raffinate dell’oreficeria mi ha spinto a cercare una Scuola a cui iscrivermi, ho scoperto che non esistevano scuole di questo tipo, in una città così importante e che contava più di un milione di abitanti.

Da cosa nasce la tua passione verso il mondo dell’oreficeria?

Fin da ragazzo, il mio negozio preferito è stato il ferramenta. Ho sempre amato il bricolage, dilettarmi con pelle, legno, metalli che si potessero lavorare senza impiego di grandi mezzi. Per una persona appassionata di lavori manuali come me, un possibile sbocco era là dove sono i vertici della tecnica manuale. L’oreficeria rappresentava e rappresenta ancora, sicuramente, la punta dell’iceberg tra le lavorazioni manuali. Infatti, non solo richiede una manifattura estremamente sofisticata, ma si lavora con i materiali preziosi.

Come si presenta l’offerta formativa della scuola?

La scuola presenta due sedi che offrono corsi di oreficeria ed una sede distaccata di co-working, che offre la possibilità ad allievi ed ex-allievi di esercitarsi. L’offerta dei corsi è molto variegata ed è indirizzata a diverse possibili categorie: persone interessate a conoscere ed imparare le tecniche legate al mondo della gioielleria per hobby ad allievi interessati e che frequentano i corsi in vista di una professione. I corsi sono ispirati alla domanda delle grandi aziende, creati quindi, sulla base di ciò che richiede il mercato del lavoro. Ogni anno entrano in media 100 allievi all’interno della Scuola, molti altri allievi che hanno frequentato la scuola l’anno o gli anni precedenti, ruotano corsi diversi presenti all’interno di essa.

Quale è la caratteristica della Scuola Orafa Ambrosiana che la differenzia rispetto alle altre scuole?

La scuola investe molto in formazione, sicurezza e comfort. I locali sono spaziosi ed areati, l’idea è che solo quando ci si sente bene si riesce a dare il meglio di noi stessi. Scegliamo i nostri collaboratori con grande attenzione, sulla base non solo della loro profonda esperienza ma anche della loro capacità di trasmetterla agli allievi. Ci sono pochi allievi seguiti da ogni insegnante, questo per poter garantire ad ognuno di loro una formazione di eccellenza. Credo che il punto di forza della scuola sia quello di offrire corsi pratici di laboratorio. La Scuola non si dedica ad arti speculative, è prettamente pratica. È un grande laboratorio dove si impara a lavorare con le mani, lavorando materiali preziosi e arrivando alla produzione di oggetti di oreficeria e gioielleria. La grande soddisfazione è quella poter seguire tutto il processo: si parte dal materiale grezzo fino all’oggetto finito da indossare.

Da quale parte del mondo provengono gli allievi? C’è una nazionalità predominante?

Gli allievi della Scuola provengono da tutti i continenti. Negli anni ci sono state delle oscillazioni tra est, ovest e centro. In questo momento, la predominanza restano allievi italiani ma, riferendoci ai cittadini stranieri, c’è una forte affluenza dall’estremo oriente, dalla Cina e dal Giappone e poi molto dalla Russia e dai paesi dell’ex unione sovietica. È importante anche la compagine che arriva dal Sud America per via della grande tradizione Sudamericana dell’oreficeria. Se si guarda la cartina geografica possiamo notare che gli allievi arrivano da tutti i continenti fino alla Nuova Zelanda.

– Percorro con gli occhi la cartina geografica del mondo che segna con le bandierine le origini di ciascun allievo. È fantastico pensare che ciò che è stato trasmesso all’interno della Scuola dove mi trovo, adesso è diffuso in tutto il mondo. –

Quale è la caratteristica che ricerchi in un prodotto di oreficeria e gioielleria artigianale?

L’eccellenza. Quello che dico sempre ai miei studenti è di ricercare sempre l’eccellenza in qualsiasi processo che compiono. A volte si pensa che l’eccellenza sia una cosa di pochi, che comporti dolore e fatica; in realtà questa ricerca riguarda solo i primi tempi. Certamente all’inizio richiede tempo, dedizione, sacrificio, ma poi comincia a permeare nel nostro spirito. È qualcosa che si acquisisce e faremo propria e prenderemo da tutti gli altri.

Sono le 16, improvvisamente suona la campanella, la scuola si riempie di allievi, ognuno di loro corre al suo banco. Osservo gli allievi che si mettono al lavoro subito con grande dedizione, come se ciascun di loro avesse atteso con grande impazienza di sedersi nuovamente sul banco.

Cammino tra gli studenti, affiancati dai maestri professionisti della Scuola. – “Quando limi devi tenere il corpo sopra all’oggetto, dai che sei bravissima!” Sento la Maestra istruire una nuova allieva durante il processo di limatura di un anello.

L’aria è croccante, gli studenti sono concentratissimi, c’è un grande silenzio e gli unici suoni che si sentono sono quelli del martello, della saldatrice, della lima.

Una studentessa sta creando un bracciale interamente traforato a mano con dei motivi floreali orientaleggianti. Le chiedo quante ore ci vorranno prima che lo finisca e mi risponde: “ci vorranno tantissime ore, ma non mi sono mai chiesta quante, forse perché mi piace molto farlo.”

La loro curiosità è stimolante, mi faccio spiegare tutte le tecniche.

Ognuno di loro mi racconta con orgoglio il processo che sta portando a termine.

Luca Solari si sposta tra i banchi guardando i lavori degli allievi. Poi mi mostra il processo che porta alla fusione del metallo grezzo e alla creazione di un lingotto. “Si parte proprio da qui, e questo processo è lo stesso che veniva compiuto fin dai tempi dell’antico Egitto.” È emozionante vedere il metallo grezzo che si fonde fino a diventare un lingotto che presto darà vita a gioielli creati dalle mani, menti e cuori degli studenti.

Prima di andare via chiedo a Luca un’ultima cosa.

In questo momento c’è una crescente domanda di figure altamente specializzate nel settore. Secondo un recente studio di Altagamma, l’industria del lusso e in particolare i grandi marchi del Made in Italy sono alla ricerca di professionisti altamente specializzati. Per Altagamma, da qui al 2023 mancheranno circa 236 mila tecnici in diverse industrie del comparto Made in Italy: alimentare, automotive, nautica, ospitalità tra questi il design e la gioielleria. Che cosa ne pensi?

E’ un tema molto attuale e dibattuto. L’industria manifatturiera ha sempre più bisogno di maestranze specializzate che sono molto rare e difficili da reperire e molto inferiori rispetto alla domanda. Tutte le grandi aziende manifatturiere lamentano la carenza di personale giovane specializzato. In particolar modo le aziende che operano nel campo dell’oreficeria e della gioielleria stanno conoscendo degli incrementi di fatturato enormi e chiedono giovani sempre più specializzati.

Si è sempre pensato che il mondo del lavoro fosse qualcosa di sminuente rispetto al mondo dello studio, ma oggi non è così. Un ragazzo specializzato deve avere delle competenze simili a quelle di un laureato. Decidere di specializzarsi nel campo dell’oreficeria e gioielleria oggi, è come decidere di laurearsi presso un’università perché le competenze di un artigiano specializzato sono di pari valore a quelle di un laureato. La domanda di lavoro è altissima e non riusciamo a far fronte a questa domanda. Però occorre essere ben preparati, avere una formazione eccellente. Invito tutti i ragazzi a valutare la possibilità di iniziare un percorso formativo artigianale di alto livello perché può dare fortissime prospettive di entrare nel mondo del lavoro.

Luca Solari ha aperto un tema molto importante, sul quale segue una mia breve riflessione da millennial.

Breve riflessione – I giovani italiani oggi

Da millennial, posso dirvi che noi giovani spesso ci sentiamo dire che siamo stati molto sfortunati, perché figli della più grande crisi economico-finanziaria dopo quella del 29. Ma questo non è quello che vogliamo sentirci dire.

Noi siamo figli di un presente ricco di opportunità. Abbiamo energia e voglia di imparare, di migliorarci, di esprimerci e dare il meglio di noi stessi e non intendiamo ascoltare chi ci chiede di pensarci sfortunati. Abbiamo la grande opportunità di scegliere se studiare o lavorare seguendo le nostre inclinazioni molto più di quanto potessero farlo i nostri genitori. Se un tempo era svilente non avere una laurea, oggi diventare artigiano ha lo stesso valore formativo e sociale. Noi giovani siamo pronti a credere in questo, ma la società ed il Paese sono pronti a crederci?

Le statistiche di Altagamma, l’Italia a confronto con la Germania e la Francia

In Italia solo il 15% degli studenti sceglie, al termine della scuola secondaria, un istituto tecnico, mentre ciò che assorbe più della metà degli studenti dopo la licenza media sono i licei tradizionali. Gli iscritti agli istituti tecnici superiori sono 10.000, un numero davvero esiguo se paragonato agli allievi degli equivalenti istituti tedeschi che arrivano a 880.000, e a quelli francesi che attraggono 240.000 studenti.

Credo che questi numeri debbano spingerci a riflettere: proprio come dice Luca Solari e come dimostrano questi numeri, abbiamo bisogno di trasmettere alle nuove leve il valore e la bellezza dell’essere artigiano, le possibilità formative eccellenti e le prospettive professionali.

Se questo non accadrà, il nostro Paese avrà perso la sua competitività e la sua capacità espressiva. E, insieme a lui avremo perso tutti noi.

Riflessioni

Il mio desiderio è di andare verso un futuro che non contempli più la differenza tra le due categorie: laureato e artigiano specializzato. Nessuno dovrebbe avere il diritto di giudicare una persona per ciò che fa, ma per come lo fa. Abbiamo bisogno che certi stereotipi sociali vengano sradicati dalla nostra cultura. Abbiamo bisogno oltre a questo, di un’informazione sulle prospettive di lavoro che seguono un’alta formazione professionale come quella che offre la Scuola Orafa Ambrosiana e c’è bisogno di istituti altamente eccellenti, come la SOA, che possano formare adeguatamente i futuri maestri orafi che creeranno gioielli nelle più importanti Maison italiane e non solo.

Quello che oggi Luca e Guido mi hanno trasmesso è stato fonte di grande riflessione. La Scuola Orafa rappresenta un’eccellenza in Italia e nel mondo, non solo per i valori di eccellenza che perpetua con la sua missione, non solo per gli insegnamenti che trasmette ai suoi allievi, ma perché crea un valore inestimabile per il nostro Paese.

Per questo, ciò che fanno Luca, Guido e tutti gli insegnanti della Scuola Orafa Ambrosiana, non lo definirei un mestiere, quanto più una nobile missione.

Grazie Luca e Guido Solari e a tutta la Scuola Orafa Ambrosiana.