Moreno Cicoria

Moreno Cicoria, fondatore di Morage

Per Moreno Cicoria creare un universo di espressione creativa e arte, che potesse dare una voce a tutti, era una priorità. Per questo è nato Morage, il brand che porta nel suo nome il coraggio del giovane imprenditore, che ha messo da parte la propria comfort zone per iniziare quest’avventura improntata sul lavoro di squadra e sull’innovazione.

Come nasce la tua passione per il gioiello?

La passione per il gioiello nasce fin dall’infanzia, quando giocavo con i gioielli di mia nonna e le sue lunghe collane di perle. Spesso di nascosto andavo in camera da letto e indossavo i suoi gioielli e lei, entusiasta, mi faceva tante fotografie. La mia famiglia ha sempre amato la gioielleria e l’arte orafa anche se non ne faceva parte, ed ogni occasione era giusta per regalare un ricordo prezioso. Custodisco con amore numerosi gioielli vintage di mia nonna e spesso ne prendo ispirazione: la mia passione per le perle deriva proprio da quei ricordi.

Orecchini Nipples Power

Quando è nato il tuo brand e perché hai deciso di intraprendere questa avventura?

Il mio brand nasce a marzo del 2024, dopo un lungo lavoro di un anno e mezzo fatto di sbagli e tentativi. Mi sono circondato di professionisti che però sono miei amici e insieme a loro, sono riuscito a creare le basi di Morage. Il mio obiettivo era quello di raccontare qualcosa di me, che mi rappresentasse e dicesse al mondo che anche chi nasce dal niente può farcela, perché da soli siamo piccoli, ma insieme possiamo essere grandi. Con il nome del brand, volevo comunicare il concetto di coraggio, quindi siamo partiti da esso e l’abbiamo trasformato, dandogli un tono più internazionale, arrivando così a Morage. Io stesso sentivo di aver bisogno di quel coraggio, quindi nel nome troviamo la prima lettera del mio nome, e nel logo del brand troviamo invece una trasformazione artistica della prima lettera del mio cognome. Creare il mio brand e far si che diventasse il mio lavoro, era la priorità su qualsiasi altra cosa al mondo, e più che un sogno lo definirei un’esigenza personale che nasce dal mio background artistico e umano. Infatti quando finalmente ho deciso di intraprendere la strada dell’oreficeria mi sono sentito a casa. La voglia di creare il mio cammino era ed è tanta, ma volevo partire con delle basi solide che mi permettessero di avere quella credibilità che avrebbe fatto la differenza.

La caduta di Deinaria: orecchini gold Nipples Power e collana ornamentale Deianira

Qual è stato il percorso formativo che hai seguito e che ti ha portato a sviluppare le competenze necessarie per il tuo lavoro?

Trovo che per fare questo lavoro, non bisogna avere solo un background artistico, ma è fondamentale acquisire competenze organizzative ed economiche. Per questo mentre creavo il mio brand, ho intrapreso la strada universitaria laureandomi prima ad una triennale di comunicazione e multimedialità e subito dopo ad una magistrale di economia e marketing, che sicuramente sono importanti per me per gestire il lato più amministrativo e burocratico del brand. La formazione professionale artistica di orafo e incassatore la devo alla Scuola Orafa Ambrosiana di Milano. Ho seguito i corsi di formazione di oreficeria da banco presso la sede di via Tadino a fine 2018, subito dopo il corso di incastonatura professionale nella sede di via Tortona nel 2019. La Scuola Orafa Ambrosiana è una vera e propria istituzione in città ed è anche un’eccellenza nel paese, e io gli sono grato: per la mia situazione familiare dell’epoca non avrei potuto studiare in un’altra città e non sarei sicuramente orafo oggi.

Qual è la tua missione e quali sono i valori del brand?

Morage nasce da un’esigenza personale e per me era fondamentale che il brand sotto ogni sua forma, parlasse di me e con me delle sfaccettature umane che più mi stanno a cuore. L’arte per me è un ottimo strumento sociale di denuncia, che appartiene a tutti e parla di tutti, ed è per questo che nelle mie creazioni metto sempre un concetto, un “perché”. Il bel gioiello emoziona, conquista gli occhi, ma un gioiello che parla alle masse, fa rumore e conquista gli animi, indossarlo diventa un vero e proprio manifesto. La mia missione è decisamente questa, creare un brand che non sia solo bello da indossare ma che faccia parlare le persone senza l’utilizzo delle parole e dare il coraggio a chi ne ha bisogno di esprimersi in tutta la sua potenzialità, attraverso un gioiello che lo rappresenti non solo nella bellezza ma nello stato d’animo. Morage parla molto alla comunità Queer di cui faccio parte, ma voglio che nessuno venga escluso dal messaggio fondamentale che porta il brand, quello di essere sé stessi ad ogni costo, combattendo contro i pregiudizi. Questo valore è espresso concettualmente dal gioiello “Nipples power”, una rappresentazione stilizzata di un capezzolo che prende spunto dalle loriche romane, e come esse fa da protezione dai pregiudizi, rendendo la persona che lo indossa, libera di esprimersi come meglio crede.

Quali sono state le difficoltà, o meglio le sfide, più importanti per il tuo brand?

Il brand è nato da poco, quindi le sfide sono all’ordine del giorno. Sicuramente prima di coniare il concetto di Morage e più semplicemente il suo nome, avevo bisogno di capire chi ero io, dove volevo arrivare. Non è stato facile viaggiare dentro me stesso e analizzare quali erano i punti chiave da utilizzare. Non ci sarei riuscito senza le persone che mi hanno aiutato e mi hanno spronato a credere in me stesso e nelle mie potenzialità. La sfida più grande a cui, secondo me, un brand deve lavorare è la coerenza dei contenuti. Bisogna creare pezzi che non siano discordanti tra loro e che non escano mai dalle linee della brand identity, le persone potrebbero perdere il focus centrale che le ha fatte avvicinare al brand, ma soprattutto bisogna ascoltare i feedback che si ricevono quotidianamente. Attualmente sto cercando di incrementare la produzione, lavorando finalmente ad una vera e propria collezione, in realtà due, cercando di elaborare non solo l’aspetto estetico ma anche concettuale. Sento che il tempo è dalla mia parte e non ho fretta di correre, voglio godermi il viaggio e quello che mi porterà, soprattutto dopo l’ultima bellissima esperienza fatta ad ottobre, durante la Milano Jewelry Week in cui ho potuto esporre i miei lavori alla mostra di Artistar.

Cosa consigli a un giovane che desidera intraprendere questo cammino?

Non avere paura di sbagliare! Lo so, sembra una frase fatta, ma secondo me è la chiave per il successo. Senza gli errori non si arriva al risultato migliore e soprattutto, credere di essere perfetti e avere già tutte le idee chiare, porta a delle cadute che non ti insegnano nulla. Un altro consiglio è quello di circondarsi di collaboratori professionisti che sanno fare il loro mestiere, noi siamo creativi, non possiamo occuparci di tutto perché non siamo tuttologi. Infine, il consiglio più grande e prezioso che mi sento di dare è rimanere umili e collaborare tra creativi. Spesso a me capita di collaborare con brand emergenti come il mio, che stanno tastando il terreno e creano i primi contenuti. Questo è ciò che preferisco, perché ti dà la possibilità di apprendere dagli altri, nozioni e azioni che non avevi considerato. Dietro ogni collaborazione, nascono amicizie e contatti fondamentali per la creazione di contenuti artistici, che un domani si riveleranno fondamentali per i nostri progetti. Sono dell’idea che la qualità del saper fare è importantissima e vale molto di più saper fare una cosa bene piuttosto che cento fatte in maniera mediocre.

Cosa sogni per il futuro?

Io voglio vivere di questo. Per il mio futuro mi auguro di realizzare passo a passo tutti i traguardi che incontrerò lungo il cammino e spero che il mio brand possa essere un faro per chi ha bisogno di riconoscersi in qualcosa di identificativo. Ho anche un progetto molto nitido nella mente che abbiamo chiamato “Morage studio”, un luogo fisico, dove chi vuole crescere in questo campo può avere l’opportunità di farsi conoscere e creare le proprie idee. Una comunità intorno ai creativi che potranno ritrovarsi in una sorta di incubatrice di talenti emergenti, con lo scopo concreto di aiutarsi e creare arte per le persone. Spesso facciamo tanta fatica a farci notare e realizzare un luogo dove gli artisti possono creare, vendere e collaborare non è scontato. Mi piacerebbe essere pioniere di un movimento concreto, dove i giovani non vengono sottovalutati ma al contrario, li si aiuti ad accrescere le loro doti non solo attraverso i corsi di formazione e gli strumenti di laboratorio, ma soprattutto aiutandoli nella fase successiva alla formazione. Spero che il futuro mi porti tante soddisfazioni: vorrei un giorno potermi guardare allo specchio e dirmi, “Bravo! Hai avuto coraggio”.

Mandatory: spille Nipples Power, orecchini Mandatory, anelli della collezione Mandatory