Intervista a Violaine Bigot, Head of Heritage Jewelry Collection di Chaumet

Violaine Bigot, Head of Heritage Jewelry Collection di Chaumet

Violaine Bigot, Head of Heritage Jewelry Collection di Chaumet, ha collaborato con GemGenève per creare un’esperienza unica per i visitatori e gli espositori: la mostra “The Pearl Odyssey”. In occasione dell’edizione di Novembre 2023, “The Pearl Odyssey” ha narrato la bellezza e la storia delle perle, esponendo oltre trenta gioielli e pezzi unici, supportando così l’arte del gioiello tramite quest’iniziativa poetica e culturale.

Violaine, potresti raccontarci di più sul tuo background? 

Il mio percorso accademico è stato incentrato su studi di arte e diritto, con l’obiettivo di diventare avvocato o trovare un impiego presso una casa d’aste. Ho fatto diverse esperienze di internship, poiché lo ritengo il modo migliore per acquisire esperienza e fare networking: la carriera è influenzata dalle persone che incontri. Durante le esperienze di internship presso case d’asta, mi sono resa conto di quanto fossi affascinata dal mondo dei gioielli, delle pietre e delle perle. Dunque, ho deciso intraprendere studi in gemmologia e fare altre esperienze lavorative nel settore, come ad esempio in Cartier. Il mio obiettivo era poter lavorare con il patrimonio culturale della gioielleria, tra storia, lusso, bellezza ed arte. Ora sono a capo dell’Heritage Jewelry Collection presso Chaumet, il che mi consente di lavorare a stretto contatto con gioielli meravigliosi e d’incontrare ogni giorno persone che sono per me una grande fonte d’ispirazione.

Spilla, parte di un bracciale trasformabile
Periodo di Jules Fossin
1840 circa
Oro giallo, argento, smalto nero, perle pregiate, rubini e diamanti
Collezione Chaumet, Parigi
Photo credits: @ Pauline Guyon

Come è nata la collaborazione con GemGenève?

Durante l’ultima edizione di GemGenève a Maggio 2023, ho avuto modo di parlare con Mathieu Dekeukelaire, Direttore di GemGenève, ed insieme abbiamo deciso di collaborare per creare una mostra affascinante per i visitatori e gli espositori. Il concept voleva racchiudere scienza e patrimonio storico. Maison Chaumet, che vanta un forte legame con le perle, è entusiasta di poter condividere la propria storia. In qualità di Head of Heritage Jewelry Collection, sono stata coinvolta da vicino nell’organizzazione del progetto.

Collana Bayadère
Periodo di Joseph Chaumet
1922 – 1924
Oro, platino, perle, zaffiri e diamanti.
Collezione Chaumet, Parigi
Photo Credits: @Nils Herrmann

Potresti raccontarci di più sulla forte relazione che ha Chaumet con il mondo delle perle?

Chaumet prende il proprio nome da Joseph Chaumet, che divenne Direttore della Maison nel 1885. Nonostante ciò, la storia di Chaumet ha inizio già negli anni ’80 del 1700 con Marie-Étienne Nitot, gioielliere ufficiale di Napoleone I e della sua consorte, l’Imperatrice Giuseppina. I regnanti erano entrambi amanti delle perle, simbolo di potere dato il loro valore, l’unicità e rarità, nonché pegno d’amore ispirato alla sfericità ed alla morbidezza della loro forma. Giuseppina e Napoleone erano una coppia potente, ma anche profondamente innamorata, come riportato nelle numerose lettere scritte da Napoleone. Giuseppina possedeva molte perle, ed è pressoché impossibile identificare un dipinto in cui non le indossi. Nel periodo in cui Joseph Chaumet subentrò nell’attività, portò con sé la sua passione e le sue conoscenze di abilissimo scienziato. Incominciò a studiare ed analizzare le perle naturali, così da distinguerle da quelle coltivate, specializzandosi a tal punto che le famiglie esponenti dell’aristocrazia dell’epoca si rivolgevano a lui per acquistare perle.

Anello Joséphine – Aigrette Impériale
Chaumet, 2020
Platino, diamanti e perla naturale.

Quali sono gli highlights della mostra “The Pearl Odyssey”?

Dal punto di vista storico, la mostra è focalizzata sui gioielli più “artistici” con le perle. Ad esempio, abbiamo incluso la cintura appartenuta all’imperatrice Marie-Louise, seconda moglie di Napoleone I, realizzata in oro e lunga 83 cm, riccamente decorata con i simboli rappresentanti l’Impero (le api, le stelle ed i rami di alloro), e valorizzata da una moltitudine di perle. La cintura è un perfetto esempio di come la presenza delle perle possa esaltare un gioiello già magnifico. Inoltre, ho selezionato la collana “Bayadère” (circa 1922), una collana sautoir composta da oltre 50.000 perle, arricchita inoltre da materiali come il platino, i diamanti e gli zaffiri. Prima dell’esposizione, la collana necessitava di un restauro. Successivamente, concluso il processo di restaurazione, abbiamo potuto esporre la collana mostrandola esattamente come avrebbe dovuto essere indossata. Immaginate una donna negli anni ’20 che la indossa e balla; immaginate il movimento della collana! Dal punto di vista scientifico, invece, Chaumet ha proposto oltre 40 fotografie scattate dallo stesso Joseph Chaumet, e custodite negli archivi risalenti agli anni 1900-1920, riguardanti i suoi studi sulle perle naturali e la loro formazione, nonché sulle perle coltivate. Inoltre è stato possibile vedere estratti dei suoi colloqui con commercianti, privati e istituzioni, in cui affermava quanto fosse importante essere trasparenti nei confronti del cliente riguardo al valore e alla naturalezza delle pietre e delle perle.

Cintura gotica dell’imperatrice Maria Luisa
Periodo di Marie-Etienne Nitot
1812
Oro, sardonica e perle naturali. Conservato nella sua custodia originale.
Parigi, Collezione Chaumet
Photo credits: @Bruno Ehrs

Storicamente, le perle erano un simbolo di potere, ed erano indossate sia da uomini che donne… Come si sono evolute le perle nel corso degli anni?

Le perle sono da sempre un importante simbolo e gli uomini ne hanno sempre indossate moltissime. Le rivoluzioni sociali hanno fatto sì che gli uomini cessassero di indossarle poiché poco pratiche sul luogo di lavoro, sostituendole con gioielli funzionali quali gemelli ed orologi, anziché ad esempio spille di perle. Attualmente possiamo osservare una nuova ondata di cambiamenti, con molti uomini che indossano nuovamente le perle. Le influenze dettate dalla moda, i mutamenti sociali ed il ruolo degli uomini e delle donne nell’ambiente lavorativo sono stati tutti fattori contribuenti nel plasmare il modo in cui indossiamo i gioielli oggi. Inoltre, le perle coltivate hanno plasmato la tendenza del mercato, le perle coltivate sono più convenienti e non sono solo simbolo di potere e ricchezza come le perle naturali, poiché icone come le perle di Coco Chanel sono simbolo di look e moda. Quando le perle coltivate arrivarono sul mercato, l’assenza di un laboratorio nazionale rendeva difficile per i clienti capire se stavano acquistando perle naturali o coltivate. Inoltre, la pesca nei nostri oceani era sfruttata eccessivamente, senza che l’umanità rispettasse le tempistiche nel ciclo di vita delle ostriche e della fauna marina. Fortunatamente, ora i due mercati (perle naturali e coltivate) coesistono in modo indipendente ed armonioso in ogni Maison. La moda è ciclica: le perle, considerate tempo fa fuori moda, ora stanno decisamente tornando di tendenza.

Che consiglio daresti ai giovani che desiderano approfondire le loro conoscenze riguardo al mondo delle perle? Ed inoltre, per coloro che non hanno potuto partecipare alla mostra “The Pearl Odyssey”, sarà possibilità di visitarla in futuro?

Consiglio di andare a visitare, sperimentare, toccare e “sentire” i gioielli. Le case d’asta sono i luoghi adatti a questo. C’è bisogno di essere curiosi, voler esplorare, indagare e porre domande. La mostra “The Pearl Odyssey” è stata una collaborazione unica nel suo genere, creata in esclusiva per GemGenève; è stato pubblicato un catalogo riguardante la mostra, che narra le specifiche dei gioielli esposti. Inoltre, Maison Chaumet promuove la cultura e la storia attraverso numerose iniziative: ad esempio, è attualmente in corso una mostra in Place Vendôme, focalizzata sui gioielli appartenenti agli anni ’70 e ’80, con ingresso gratuito aperto al pubblico.

Vista del dipartimento di perle della Maison Chaumet a Place Vendôme 12;
fotografia (circa 1920).
Collezione Chaumet (Parigi).