NFT e Metaverso: il punto di vista di Daniele Mantovani

Daniele Mantovani è uno studente del secondo anno del corso in Design del Gioiello e degli Accessori allo IED di Torino che si è distinto per la passione e le esperienze sul metaverso e gli NFT, un fenomeno che negli ultimi anni ha avuto un grande sviluppo e ha attirato sempre più l’attenzione dei grandi brand nel mondo del lusso e non solo.

 In questa intervista gli è stato chiesto di spiegare il mondo del metaverso e degli NFT e i relativi benefici e funzionalità in maniera semplice, rendendo il concetto chiaro anche per chi considera questo argomento ancora lontano.

Quali sono i vantaggi che offrono gli NFT?

Per NFT si intende una chiave unica e non riproducibile, composta da codici, che permette ad un utente di accedere a determinate informazioni come immagini, testi o a servizi extra offerti da un’azienda all’interno della blockchain (per blockchain si intende un database composto da catene di codici informatici, smart contracts, controllati e verificati uno dopo l’altro in sequenza da un sistema). Infatti, il principale vantaggio che offre un NFT è essere unico e non riproducibile, e seguendo questo principio può esser utilizzato in qualsiasi campo dal professionale al non. Questo è uno dei motivi per cui gli NFT creano un forte senso di appartenenza ai brands. Essi danno la possibilità di possedere digitalmente ed eventualmente fisicamente un qualcosa di unico, e di esserne l’unico proprietario. L’NFT lega di conseguenza il brand a l’utente e viceversa. Inoltre, un aspetto centrale di un NFT è la sua funzionalità. Penso, ad esempio, agli avatar, che hanno varie utilità, come rispecchiare l’estetica di un brand e allo stesso tempo permettere all’utente di giocare online.

Secondo la tua esperienza, qual è il sentiment diffuso della Generazione Z, di cui fai parte, verso il metaverso e gli NFT?

Confrontandomi con i miei coetanei, la mia generazione vede l’avvento di queste nuove tecnologie come un fenomeno del momento, un progetto o un’idea di mercato più che una vera e propria rivoluzione informatica. Inoltre, poche persone della mia età trattano questo argomento, che è invece spesso di competenza di persone sopra ai 25 anni o intorno ai 30 anni. Tuttavia, la mia generazione è molto affascinata ad esempio dal gaming: frequentemente i miei coetanei acquistano NFT per poter accedere a determinate piattaforme e giocare online ottenendo delle ricompense, che normalmente consistono in altri NFT, che si possono scambiare con altre persone, oppure in criptovalute che si collegano al wallet, un portafoglio virtuale. Approfondendo questo aspetto, il mercato delle criptovalute è volatile, non c’è un valore fisso. Il valore degli NFT deriva principalmente dalla loro rarità: ci sono NFT comuni, altri più rari, fino ai più limitati in assoluto che hanno un valore molto più alto. Porto questo esempio: un mio conoscente ha acquistato un appartamento nel metaverso di Nike, e ha ricevuto come ricompensa dei boxes, che può decidere di aprire o meno, ciascuno con un reale valore economico. Si tratta sostanzialmente di ricompense casuali dedicate ai membri della community del brand. Alcune ricompense hanno più valore, altre meno. Questi boxes possono essere poi scambiati o venduti. Sui wallets, i portafogli online degli utenti, il saldo è sempre visibile; dunque è sempre presente il collegamento ad un valore economico “concreto”.

Secondo la tua esperienza, la Generazione Z vede il fenomeno degli NFT come una moda passeggera. Tu, personalmente, credi negli NFT e nel loro potenziale?

Io credo che questo fenomeno rappresenti una rivoluzione informatica a tutti gli effetti. Inoltre, gli NFT stanno diventando sempre più personalizzabili e questo è un grande vantaggio. Le informazioni su blockchain non possono essere modificate e quindi sono assolutamente sicure e possono essere reperite da ogni luogo, costituendo un enorme valore. In realtà, non è del tutto impossibile modificare un’informazione. La blockchain è uno strumento che funziona a maggioranza. Mi spiego: se io mi trovo all’interno di una blockchain con altre persone, e voglio modificare un’informazione, devo ottenere l’approvazione della maggioranza degli altri membri per poterlo fare. Possiamo concludere che si tratta di una tecnologia altamente democratica. Un altro aspetto positivo è la dislocazione dei dati sulla blockchain. Essa è fondamentale per garantire il massimo della sicurezza: infatti, per riunire un file dislocato è necessaria una chiave che possiede solo il proprietario. Se un unico file fosse contenuto in un unico cloud, sarebbe molto facile modificarlo; al contrario, un file dislocato, ovvero suddiviso in parti contenute su clouds diversi, è molto più sicuro. Proprio per questo motivo, sempre più aziende si approcceranno in futuro a questa tecnologia.

Quali sono stati secondo te gli NFT più disruptive negli ultimi anni? 

Trovo che un artista disruptive sia stato Beeple, con la sua collezione dei Mutant Apes. Ritengo che sia stato un esempio di grande creatività, e che queste opere commerciali abbiano avuto un ruolo decisivo nel legittimare il concetto di NFT, e nello spingere le aziende ad avvicinarsi a questo mondo e coglierne le opportunità. Nel settore fashion, brand di lusso come Gucci e Louis Vuitton hanno realizzato collezioni riguardanti i videogiochi molto interessanti, aprendo così le porte ad un pubblico più giovane. Ho seguito con interesse l’ultima collezione di Tiffany: creando un’esperienza per il cliente e collegandola ad una propria moneta, il brand ha realizzato ad oggi il massimo sviluppo nel campo NFT.

Esistono dei limiti in queste tecnologie? E in tal caso, è possibile che questi limiti si trasformino in controindicazioni?

Come in tutti i settori, esistono i tentativi di truffa. Non penso che al momento siano presenti altre controindicazioni. Riguardo l’inquinamento tecnologico di cui si sente spesso parlare, penso che sia posta grande enfasi su questo aspetto, che è sicuramente rilevante, ma dobbiamo ricordare che molte altre industrie inquinano in misura assai maggiore. Inoltre, esistono numerosi studi che stanno cercando di creare blockchains che necessitino di un minor quantitativo di energia per svolgere i propri processi. Presto si raggiungerà un progresso significativo in tal senso, è solo questione di tempo.

Quali sono secondo te le opportunità per il mondo della moda e per il mondo del gioiello nel campo degli NFT? 

Il vero valore di un NFT è dato dalla sua funzionalità. Penso perciò che questi settori dovrebbero cogliere sempre più l’opportunità di utilizzare gli NFT come elementi di autenticità da associare al prodotto. Ad esempio, nel mondo della moda questi strumenti potrebbero sostituire l’etichetta di una borsa o di un capo, e garantirne l’originalità, e nel mondo del gioiello potrebbero sostituire il punzone del produttore. Inoltre, gli NFT potrebbero ricondurre non solo al marchio d’origine, ma anche ad altre informazioni.

Pensi che queste opportunità siano riservate solamente a brand già forti sul mercato, o anche ad aziende emergenti?

Sicuramente, chi ha maggiori possibilità di investimento si trova avvantaggiato. Ritengo tuttavia che chiunque possa trarre benefici da queste tecnologie, e che un brand emergente possa trovare la sua forza proprio in questi nuovi strumenti.

Quali sono le piattaforme di riferimento al momento per il mercato degli NFT?

Ogni piattaforma al giorno d’oggi sta creando un proprio sistema interno per la creazione e il commercio degli NFT. Tra i nomi più importanti vorrei citare OpenSea, Binance, Coinbase, Rarible, FTX, Crypto.com, Zora. Potrei riportarne molte altre, sono numerosissime.

So che ti stai occupando personalmente dello sviluppo di progetti riguardanti il mondo NFT. 

Si. Al momento sto lavorando alla creazione di una community internazionale al fine di riunire ragazzi della mia età per parlare insieme di Web 3.0 e di NFT: TTM COMMUNITY. All’interno è presente una sezione ACADEMY (suddivisa su 3 livelli), con l’obiettivo di formare i miei coetanei sul mondo blockchain partendo dalle basi, in quanto ho riscontrato che sono ancora pochi i giovani che padroneggiano realmente questo tema. Il simbolo della community è un astronauta, che viene offerto agli utenti come ricompensa (NFT) per esser entrati anticipatamente sul server e averlo supportati dall’inizio.

TTM Community

Come vedi il futuro degli NFT?

Penso che in futuro il concetto di “chiave” sarà sempre più legato al concetto di NFT, dunque al concetto di chiave digitale non replicabile, fino alle chiavi per aprire la porta di casa o la nostra auto. Oltre a ciò, ritengo che la base di tutto rimarrà sempre la funzionalità, e il futuro degli NFT dipenderà dalla capacità delle aziende di ogni settore di sfruttare questa opportunità e creare a loro volta nuove funzionalità.

TTM Community, QR Discord

 

Daniele Mantovani