A Palexpo dal 9 al 12 Maggio 2024 si è tenuta l’ottava edizione di GemGenève: la fiera internazionale di gioielleria diventata un prestigioso riferimento nel settore, anche quest’anno accolta con grande entusiasmo e con numeri in crescita, con 244 espositori tra cui rivenditori, commercianti di pietre preziose e artisti emergenti provenienti da 22 paesi del mondo. Sono stati 3.566 i visitatori da oltre 75 nazionalità che hanno vissuto questa esperienza, il 10% in più rispetto alla precedente edizione.
GemGenève Maggio 2024 si è aperta con una conferenza stampa incentrata sull’importanza di talento, cultura e dedizione. Il lavoro di squadra, che ad ogni edizione dà vita a una fiera di eccellenza ricca di novità, è emerso come valore fondamentale per lo show: Ronny Totah, Co-Fondatore di GemGenève, ha parlato infatti dell’importanza del team, della cooperazione e della passione di ogni componente (ricordando inoltre uno dei membri del team che aveva compiuto gli anni proprio lo stesso giorno dell’inaugurazione).
Nadège Totah, membro del Consiglio di Amministrazione, ha curato lo spazio dedicato ai “Talenti Emergenti” e ai “Nuovi Designers” e ha raccontato il metodo di selezione dei talenti a GemGenève: “Non ho un criterio specifico. Mi lascio guidare dalla mia sensibilità, che per me è il solo modo di prendere scelte autentiche”. Tra i partecipanti alla categoria “Emerging Talents” troviamo: William Llewellyn Griffiths dall’Australia, l’ingegnoso artista che attraverso gioielli cinetici e con meccanismi stupefacenti vuole celebrare la vita; Aso Leon, dalla Cina, che con un design moderno mira a reinterpretare gli elementi naturali giocando con colori e luci; Jaqueline Powers dagli USA, che intende il gioiello come parte integrante del vestire, fondendo così il mondo del gioiello e della moda; Shavarsh Hakobian, dall’Armenia, che ama sperimentare con materiali talvolta insoliti come legno, pelle e tessuto, mettendo al centro dei suoi gioielli l’idea di movimento; il brand italiano Villa Milano, con la sua tradizione orafa di ben cinque generazioni, oggi rappresentato da Alice e Francesca Villa che scelgono materiali non convenzionali accanto a metalli nobili. Nella categoria “New Designers” troviamo: A.win Siu, artista che fa largo uso del colore per suggerire tenerezza e fantasia, traendo ispirazione proprio dalle esperienze di vita del fondatore Xiao Xintong; Chong Ho Art Jewelry da Hong Kong, che rivolge lo sguardo alla natura con creazioni caratterizzate da un profondo senso di equilibrio – in questa edizione l’artista ha presentato gioielli ricchi di simbolismo, dove amore e libertà sono rappresentati con infinita cura. Inoltre, abbiamo scoperto la storia di Diana Zhang, che interpreta il gioiello come un modo per esplorare il senso della vita. I suoi pezzi sono estremamente realistici e sono un riflesso della vita reale. Diva Jewels poi, con sede a Mumbai, ha presentato creazioni tra cui la spilla raffigurante un elefante che muove le orecchie e la coda, proprio come un vero elefante che esprime felicità. Tra i “New Designers” anche Lagarde, designer francese che durante la fiera ha presentato la sua prima linea di gioielli.
Per la prima volta GemGenève ha presentato una nuova categoria, “Masterpiece”. Alicia Stanska, di origine polacca, è stata la prima ad esporre la sua opera, intitolata “Equilibrium of Powers”. L’opera consiste in un abito di alta moda a grandezza naturale, interamente ricamato a mano con oltre 110.000 cristalli Swarovski. La sua realizzazione ha richiesto più di tre anni. Un pezzo unico, un vero e proprio abito-gioiello. “L’opera – spiega l’artista – rappresenta l’inizio di un progetto che terminerà nel 2036. Il primo pezzo è ispirato a Moza Bint Nasser, sceicca del Qatar, una donna incredibile e socialmente impegnata nella lotta alla violenza domestica contro i bambini. Il secondo pezzo è ispirato al samurai Miyamoto Musashi, autore di un’opera sulla vita, la lotta e la morte, il quale ha combattuto senza armatura: ho deciso di creare io la sua armatura. Il colore oro di ‘Equilibrium of Powers’ rappresenta la leggerezza, il nero invece rappresenta l’individualità e il potere. L’ispirazione all’uovo di Salvador Dalí simboleggia inoltre la rinascita dell’emancipazione femminile.”
Forte il valore della cultura che, come in ogni edizione della fiera, si è potuto respirare e percepire come elemento chiave di GemGenève anche durante la conferenza stampa. Mathieu Dekeukelaire, Direttore di GemGenève, ha concentrato il suo intervento sugli eventi culturali, come la mostra da lui curata “Flames of Opal Essence”, dedicata all’opale, una pietra preziosa tanto enigmatica quanto magnifica. “Fin dall’antichità l’opale è stato considerato la più preziosa delle pietre preziose – queste le sue parole – in quanto comprende l’intero spettro dei colori presenti in tutte le altre.” Con una selezione di cinquanta gioielli e opere d’arte, la mostra vuole mettere in relazione e in dialogo l’artigianato del mondo orafo e l’arte contemporanea, dando origine ad un vero e proprio viaggio esperienziale per lo spettatore. Mathieu Dekeukelaire ha affermato: “Flames of Opal Essence è una mostra trasversale, progettata per essere un viaggio dei sensi e un’iniziazione estetica e soprattutto artistica”. Tra le opere più affascinanti abbiamo potuto ammirare un bracciale con medaglione, realizzato tra il 1800 e il 1850 circa, un gioiello raro poichè, come afferma lo stesso Thomas Faerber, Co-Fondatore di GemGenève, “l’opale, spesso evitato in quanto pietra portatrice di sfortuna e superstizione, raramente veniva impiegato nella gioielleria prima del diciannovesimo secolo”. Negli anni Settanta, un passo decisivo venne fatto da Piaget, che decise di introdurre l’opale all’interno degli orologi-gioiello: alcuni di queste opere sono state esposte all’interno della mostra. “Flames of Opal Essence” è stata realizzata con il supporto del Museo d’Arte e Storia di Ginevra MAH e il contributo di Piaget, A.win Siu, Chris Price Opals, Emil Weis Opals, Ernst Färber, Faerber Collection, Imagem, Kreis Jewellery, Nicolas Torroni, Paul Fisher Inc., Michel Huelin, Brice Decque, Laurent Kariv, Jynx Productions Paris e Boris Chauviré di GeoGems.
I progetti culturali dedicati alle scuole hanno dimostrato il forte credo di GemGenève nei confronti del talento e delle nuove generazioni. “GemGenève è fermamente impegnata a costruire relazioni autentiche e sostenibili con i designer di domani, artigiani e donne.” Mathieu Dekeukelaire ha presieduto la cerimonia dei GemGenève Awards, che ha reso omaggio alla creatività attraverso sei premi destinati ai talenti del futuro. Le iniziative partecipanti alla premiazione sono state: il progetto “Engagement Jewellery” di GemGenève e Geneva University of Art and Design (HEAD) in partnership con il Grand Théâtre de Genève, “Photomicrography contest” di GemGenève, Saumur Jewellery Institute e Royal Belgian Gemmological Society, in partnership con la gemmologa Marine Bouvier, e infine “What’s your spirit animal?”, il progetto in collaborazione con Donna Jewel nato dal desiderio di dare voce alla creatività, alla cultura e all’espressione di sé attraverso l’arte della gioielleria. Quest’ultima iniziativa è stata voluta da GemGenève con la direzione artistica di Laura Inghirami, e ha visto gli studenti dell’Istituto Francesco Degni, indirizzo Design del Gioiello di Torre del Greco e gli studenti del corso “Tecnico Superiore per la Produzione di prodotti orafi Made in Italy di Alta Qualità – ITS” della Scuola Galdus di Milano celebrare l’eccellenza del “Made in Italy” a Gemenève, rappresentando il futuro dell’arte italiana. Agli studenti è stato chiesto di rispondere al brief incentrato sul rapporto tra l’uomo e l’animale, che ha origini antiche e che si è trasformato nel corso dei millenni, fino ad oggi. Gli animali sono da sempre amici dell’uomo, alleati fedeli e portatori di diversi simbolismi nelle varie culture. Ma quale messaggio sono in grado oggi di dare gli animali nel mondo del gioiello? Gli studenti hanno risposto creando dei gioielli che riflettessero la loro interpretazione del mondo contemporaneo. Con oltre 1100 votanti provenienti da 20 Paesi del mondo, tra cui Italia, Francia, Germania, Stati Uniti, UK, la vincitrice è stata la studentessa Annapia Liguoro dell’Istituto Francesco Degni con il suo gioiello “Never Kiss”. La sua creazione è ispirata alla rana, simbolo di trasformazione, fortuna, rigenerazione e crescita.
La cultura e l’attenzione all’altro sono emerse anche dal ricco programma di conferenze, a partire dall’intervento di Lucia Silvestri in conversazione con Amanda Triossi, che ha parlato di “armonia” come ispirazione alla bellezza nelle creazioni di Maison Bulgari. Numerose le domande dal pubblico, soprattutto da parte di giovani donne che le hanno chiesto consigli di carriera, ai quali Lucia Silvestri ha risposto sottolineando tre parole chiave: “passione, determinazione, sacrificio”.
GemGenève ha anche ospitato per la quinta volta Strong & Precious Art Foundation, con la sua esposizione “Beyond Time” (“Oltre il Tempo”), che vuole celebrare il patrimonio artistico ucraino, in particolare nel campo del gioiello. L’esposizione era ispirata alla Trypillian culture, relativa all’Europa sud-orientale. Coloro che appartenevano a questa cultura erano dediti all’agricoltura e si impegnavano a seguire dei rituali molto particolari e i gioielli spesso venivano realizzati in ceramica rossa e arancione ed erano caratterizzati da disegni curvilinei.
Abbiamo inoltre preso parte ad un workshop del Gem Museum di Singapore in cui ci siamo cimentati nella realizzazione di un’opera realizzata su tela con colori ad olio e gemme. Durante la fiera, il Gem Museum di Singapore ha anche esposto una tela che è diventata una vera e propria opera collettiva: chiunque, infatti, poteva esprimersi contribuendo al dipinto che infine si è trasformato sotto le abili mani di Janet Hyun, artista di fama internazionale, conosciuta per le sue dinamiche performance di pittura dal vivo. Questa opera racchiude lo spirito di collaborazione e l’energia unica di GemGenève.
Un interessante progetto quest’anno è stato dedicato ai Designers dall’Armenia e presentato da AJA (Armenian Jewellers Association). Il ricco patrimonio culturale dell’Armenia è fonte illimitata di ispirazione per i designers e abbiamo avuto l’opportunità di incontrare diversi artisti: Aytemnik Avetikyan, i cui gioielli, come l’anello ispirato agli ornamenti armeni, sono dei veri e propri testimoni del suo amore per la sua terra natia e la sua cultura; Louis Balian che rende omaggio al patrimonio culturale armeno attraverso diversi pezzi come l’iconico gioiello “Blood Legacy”, realizzato in oro rosa e rodio nero impreziosito con rubini e spinelli; Vahe Zartarian, che contribuisce con orgoglio e determinazione all’eredità dell’artigianato armeno con creazioni come “Heart-Shaped Emerald Ring”;Viken Boyodjian, la cui passione per il gioiello è profondamente radicata nella tradizione armena e si esprime attraverso gioielli come “St Aigl’Or”, che rappresenta un’aquila, simbolo di forza, potere e maestosità e notoriamente associata alla figura di Napoleone; Iren Isahakyan che si distingue per un design minimal e d’impatto, come nella collana “Jewellery Box”, ispirata al patrimonio culturale armeno, e per le sue scelte di sostenibilità come l’utilizzo di argento riciclato.
Arricchiti da questa esperienza unica, non vediamo l’ora di scoprire cosa ci riserverà la prossima edizione di GemGenève!