Anna Maccieri Rossi

Santarcangelo di Romagna, 19 Settembre 2019

La provincia è il luogo da dove, prima o poi, proviamo il desiderio di uscire. La città è accattivante, offre grandi opportunità. Ma dall’altra parte, la frenesia della città ci fa dimenticare, spesso, il profumo del mattino, ed un cielo di cui si può cogliere l’orizzonte. L’Italia è per lo più fatta di questo sentimento.

Ed è a Santarcangelo di Romagna che il mio viaggio mi ha portata.

Incontro Anna Maccieri Rossi, prima una carriera alle spalle straordinaria iniziata da Cartier, proseguendo poi per Jeager-Le Coultre e Tiffany & Co. (solo per citarne alcuni). Oggi manager di sé stessa, la cui linea di gioielli la porta a viaggiare e confrontarsi in tutto il mondo, ma a tornare sempre a Santarcangelo di Romagna, dove ha deciso di stanziare il suo laboratorio creativo e dove, ancora oggi, si respira l’atmosfera felliniana del film Amarcord. E il tempo scorre in modo diverso.

Il suo atelier creativo è un trionfo di libri, ispirazione, colori. A pochi passi dalla scuola elementare di Santarcangelo dove Anna, tra una creazione e l’altra va a prendere i suoi figli a scuola. “Il contatto con ciò che è vero e autentico, è qualcosa che mi trasmette una grande ispirazione – è per questo che, nonostante io giri il mondo per lavoro, è sempre qui che amo tornare”

L’autenticità e l’anima creativa di Anna sono tangibili. “Fin da bambina ho amato dipingere. Nella storica gioielleria di mia madre, ho ricordi della mia infanzia in cui osservavo con ammirazione le pietre naturali. Le ho sempre amate per le loro imperfezioni che per me le hanno sempre rese diverse le une dalle altre, uniche e bellissime” – Anna prende delle madreperle, quelle che lei mette sotto ai suoi gioielli, “queste madreperle sono diverse l’una all’ altra, il loro movimento mi piace, lo vedi? La loro perfetta imperfezione è ciò che le rende uniche” – “queste andranno sotto i miei gioielli, quando indossate non si vedranno ma io saprò che l’oggetto sarà curato in ogni dettaglio, da ogni punto di vista.” La mia curiosità mi spinge a chiederle il motivo per cui lo faccia. “C’è una cosa di me che poche persone sanno. In qualsiasi posto io mi trovi, che mi trasmette un pensiero positivo e felice, nascondo una lettera. Mi piace pensare che sia nascosta ma che un giorno qualcuno, trovandola, potrebbe sentirsi pensato. Allo stesso modo faccio con le madreperle sotto ai miei gioielli. Cerco di creare un legame sincero e puro fra il mio sentire e ciò che realizzo.”

Da cosa nasce la tua linea di gioielli? “Dopo aver lavorato diversi anni nelle più belle ed importanti Maison del mondo dell’orologeria e del lusso, da Jeager-Le Coultre mi è stata data la possibilità di lanciare la prima linea di gioielli per il marchio.  E’ lì, in Svizzera, che ho iniziato a riflettere sul senso del tempo. Mi sono chiesta come, nelle lontane valli della Svizzera francese, le persone avessero iniziato a riflettere sul senso del tempo fino a far diventare la Svizzera, uno dei paesi leader dell’orologeria a livello mondiale. Insieme al tempo, ho iniziato a riflettere sul movimento. Soprattutto, al movimento di una donna. La sua leggiadria, la sua grazia, la sua femminilità. E’ da questa ispirazione che ho creato la mia prima linea di gioielli in movimento: TEATRO”. Ovvero un palcoscenico dove prende vita una storia.

Teatro è la linea della trasformazione. I gioielli in movimento danno l’impressione che il tempo trascorra in modo dolce. Il Carpe Diem è fortissimo. “I gioielli di Teatro sono un invito a vivere la propria vita pienamente, a non dare nessun secondo per scontato. Il tempo scorre, il gioiello ruota, cambia. Ma questo è un tempo interiore, personale, tutto nostro, da vivere fino in fondo.”

Un gioiello mostra un lupo di giorno, con il passare delle ore, durante la notte, il quadrante del gioiello gira fino a che il lupo ulula alla luna. Osservo più volte il meccanismo perfetto che porta il lupo dal giorno alla notte. “La lupa è un animale molto generoso. Ciò che più ammiro di questo animale è il fatto che nonostante le difficoltà scelga sempre il gruppo. E’ un animale forte, saggio, protettivo. E’ una guida”. Così per me sono i gioielli che creo. Ciò che amo più di ogni altra cosa del meccanismo degli orologi è l’idea di poter controllare il tempo, di poterne fare parte. E attraverso i miei gioielli io ho pensato di trasmettere un messaggio alla collettività, parlando di un tempo che è nostro, senza lancette ma con immagini che ruotano. Immagini che sono dipinti della nostra vita. Una vita da vivere fino in fondo.”

Teatro è infatti una linea personalizzabile. Anna crea gioielli interamente dipinti a mano, in madreperla, oro, zaffiri. Il meccanismo interno del gioiello, che segue lo stesso meccanismo degli orologi, creato in collaborazione con i maestri orologiai di Firenze e Ginevra, fa si che il quadrante che rappresenti la storia di ognuno girando dalla notte al giorno. “Potrei disegnare la tua storia qui, Laura. Qualcosa che è solo tuo, che vince il tempo e che resterà tuo per sempre.”

Inizio a pensare ai miei ricordi più belli, al mio presente e a tutti i miei progetti. Inizio a fantasticare il gioiello sulla mia vita.

Cosa rappresentano i tuoi gioielli? “I miei gioielli non sono orologi e non sono gioielli. Mi piace pensare che siano amuleti. Oggetti magici che ci parlano del tempo come a trasmetterci il messaggio di viverlo pienamente, di respirare a pieni polmoni la nostra vita. Io non sono mai stata affascinata da ciò che è bello, ma da ciò che è magico.”

Vero, bello e magico sono insieme in un unico volto, anche se diversi tra di loro. Guardo il bracciale che indossa Anna e noto delle gradazioni di zaffiri diverse, dall’arancio chiaro passando per il giallo zafferano, il celeste, il blu ed infine il rosa. “Sai cosa rappresenta questo? Un movimento. Dal tramonto all’alba.” Ciascuna pietra infatti, corrisponde al colore del cielo nel passaggio del tramonto fino ad arrivare all’aurora.

Anna ha rappresentato questo movimento incastonando le pietre in ordine di gradazione in un bracciale e in anelli d’oro.

Il tempo è volato. Tra poco dovrò andare alla stazione e prendere l’ultimo treno per Milano. Guardo l’ora nell’atelier di Anna. È pieno di quadranti di orologi ma guardandomi bene intorno non ci sono lancette che segnano il tempo.

L’attenzione per l’orario passa in secondo piano quando noto un gioiello straordinario. Il mio preferito: un pendente della collezione Teatro rappresentante tre balene che nuotano nel mare. Una madre con i suoi figli.

Insieme ad Anna ci incamminiamo verso la stazione passando dalla Piazza di Santarcangelo e ripercorriamo le strade ed i luoghi dove ha vissuto Tonino Guerra.

Prima di partire saluto Anna Maccieri Rossi, la grandezza di Santarcangelo nel mondo, con il suo senso del tempo, di movimento naturale, insieme a quei valori di inclusione che sono nei suoi gioielli.

Ogni gioiello trasmette la storia di qualcosa di diverso, ed il tempo che passa scorre in una sensibilità ed atmosfera senza fine.

Grazie Anna.